Quando a Roma “coatta” era la predica

Quando a Roma "coatta" era la predica

Pensando oggi all’attributo dialettale “coatto”, di certo non troveremmo alcuna associazione con la sfera religiosa. 

Eppure a Roma ci fu un tempo in cui, se aveste chiesto a un passante dove poter assistere alle cosiddette “prediche coatte”, certamente vi avrebbe indirizzato verso il ghetto ebraico.

Lungi dal presentarsi come attrazione turistica, tali prediche furono istituite da papa Gregorio XIII nel 1584, con la bolla Sancta Mater Ecclesia e con il meschino scopo di convertire il popolo giudaico.

Si trattava di sermoni, generalmente tenuti da un frate domenicano, cui gli abitanti romani del ghetto erano costretti ad assistere ogni sabato, nella speranza che divampasse in loro un ardente desiderio di sposare il Vangelo. 

Roma, Tempietto del Carmelo

I luoghi preposti a questo tipo di prediche erano gli edifici di culto inclusi all’interno delle mura del ghetto.

Si tratta nella fattispecie del Tempietto del Carmelo, un vero e proprio “monolocale”, nel Novecento occupato illegalmente da due ciabattini, della chiesa di Sant’Angelo in Pescheria, il gioiellino incastonato fra i resti del Portico d’Ottavia e animato ogni mattina dal vociare del mercato del pesce…

e della chiesetta di San Gregorio alla Divina Pietà, l’edificio che spesso si è costretti a contemplare nell’attesa dell’eterno semaforo che conduce all’isola Tiberina. Proprio sulla facciata di quest’ultimo, forse qualcuno avrà notato un’iscrizione pressoché incomprensibile, in lingua latina ed ebraica, che recita: 

« Ho teso la mano ogni giorno a un popolo ribelle; essi andavano per una strada non buona, seguendo i loro capricci, un popolo che mi provocava sempre, con sfacciataggine »

L’iscrizione, apposta nel 1858, fa riferimento a un passo del profeta Isaia che, non a caso, esprime una poco velata tirata d’orecchie alla comunità di Israele

Roma, chiesa di San Gregorio alla Divina Pietà

Che non si dica però che il popolo giudìo non fosse scaltro!

Uomini, donne e bambini ebrei, recandosi ogni sabato ad ascoltare le prediche coatte, si tappavano le orecchie con batuffoli di cotone, un vero e proprio “screzio” verso il predicatore di turno.

Lo ricorda lo scrittore Luigi “Giggi” Zanazzo, la voce narrante di una perduta Roma ottocentesca

«Cinque o ssei vorte a ll’anno (infinenta che ha regnato papa Gregorio), ermo obbrigati er doppo pranzo de ’gni sabbito, d’annà’ a ssentì’ la predica fatta da un missionario a Sant’Angelo in Pescheria o a la Madonna der Pianto: forse co’ la speranza che sse fusseno convertiti. Ma ssai che ffantasia che cciaveveno! Dice, che ccerti ggiudìi s’atturaveno l’orecchie co’ la bbambacia. Quelli che nun voleveno annà’ a ppredica pagavene un testone de murta peròmo1. E ssi ner tempo che ddurava la predica s’addormiveno, uno sbirro o uno sguizzero der papa, che je stava a ffa’ la guardia, li svejava co’ ’na nerbata»
Giggi Zanazzo

E lo ricorda la magistrale testimonianza di Luigi Magni, nel film “Nell’anno del signore”, dove a ribellarsi alle prediche è la disarmante bellezza di Claudia Cardinale.

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Ma come si è arrivati dalle prediche coatte al “coatto” del dialetto romanesco?

Il termine deriva dal latino “coactus”, participio del verbo cogĕre = costringere/forzare. In termini giuridici un “domicilio coatto” viene imposto come procedimento penale a soggetti criminali e costituisce l’obbligo di restare all’interno della propria abitazione; da qui l’uso dispregiativo della parola, adottato dal dialetto romanesco  per indicare un delinquente!

Flavia

Flavia Scarperia

Bibliografia

  • Testo latino della bolla di Gregorio XIII, in Bullarum diplomatum et privilegiorum sanctorum Romanorum pontificum, Vol. VIII, pp. 487-489 LINK
  • Armando Ravaglioli, Il Ghetto di Roma, Tascabili Economici Newton, Roma 1996
  • Giggi Zanazzo, Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma, Roma 1907, edizioni IntraMooenia 2016, p. 102
  • Film “Nell’anno del signore”, disponibile su Youtube 

Info pratiche e luoghi da visitare

Chiesa di Sant’Angelo in Pescheria: via della Tribuna di Campitelli, 6. Per info sugli orari di apertura contattare il numero 06 68801819

Chiesa di San Gregorio alla Divina Pietà:  Piazza di Monte Savello, 9. Per info sugli orari di apertura contattare i numeri 06 68803978 – 68802360

Forno Boccione, antica pasticceria “kosher”,  via del Portico d’Ottavia, 1 – Orari di apertura: dom-giov 8:30-19:30, ven 8:30-15:30, sabato chiuso.

Ristorante “Al Pompiere”, cucina ebraico-romanesca, via di S. Maria de’ Calderari 38 –  Orari di apertura: lun, merc, giov, ven e sabato 12:30-15:00, 19:00-23:00, domenica 12:30-15:30, martedì chiuso

Trattoria la “Sora Margherita”, cucina ebraico-romanesca, piazza delle Cinque Scole 30 – Orari di apertura: lun-sab 12:30–15, 20–23, domenica chiuso.

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